CAMMINA SULL'ACQUA
Non si sa se Porsche ne fosse a conoscenza, se l'avesse progettato così volutamente oppure se è semplicemente (e incredibilmente) un caso fortuito, fatto sta che il Maggiolino......galleggia!!!
Nel '63 due appassionati Bolognesi attraversarono per scommessa lo stretto di Messina, impiegando 38 minuti per percorrere i 7 km di mare che separano la Sicilia dalla costa Calabrese.
La velocita' raggiunta dal Maggiolino fu di 4 miglia marine a 1800 giri/minuto. Maggiori dettagli qui
Ma le performance "nautiche" del Maggiolino non si limitano a questa.
Nel mar d'Irlanda il discendente dei vichinghi Malc Buchanan partì dall'isola di Man e raggiunse la contea inglese di Cumberland dopo una navigazione di 59 km percorsi in 7 ore e 30 minuti! Altre traversate furono fatte nella baia di Hong-Kong, nel lago Michigan e nello stretto di Singapore. Altre foto qui
E SA PURE VOLARE!
Proprio cosi'! Il motore del Maggiolino è stato utilizzato moltissimo in aviazione.
Molti costruttori specializzati lo forniscono ancora oggi opportunamente modificato per velivoli da turismo. Da notare, poi, che le modifiche sono minime, limitandosi al sistema di alimentazione e all'accensione a magnete anziché a spinterogeno, oltre all'eliminazione del sistema di raffreddamento che risulta evidentemente inutile in volo. L'aereo che vedete nella foto è del 1973: montava il motore di un Maggiolino 1600, pesava 295 kg. e raggiungeva i 200 km/h!
TROPPO AFFIDABILE
Intorno al 1950 Heinz Nordhoff, sicuro della bontà del progetto e della affidabilità ormai raggiunta dal Maggiolino, escogitò una trovata pubblicitaria piuttosto originale per l'epoca: avrebbe regalato un orologio d'oro ed una targhetta ricordo a tutti i proprietari che avessero superato i 100.000 Km senza effettuare interventi significativi al motore. Avete già immaginato come andò a finire? Dovette sospendere la "promozione" quasi subito perché ci riuscivano praticamente tutti!
PININFARINA E IL MAGGIOLINO
Sempre negli anni '50 la Volkswagen interpellò Pininfarina per chiedergli quali modifiche estetiche avrebbe introdotto al Maggiolino per renderlo più moderno. Pare che Pininfarina abbia lavorato al progetto per un po' e alla fine abbia riconsegnato tutti i disegni alla Volkswagen, dicendo: "E' bello così com'è: perché volete cambiarlo?". L'unica modifica da lui proposta ed in seguito attuata fu l'ampliamento di pochi centimetri del lunotto posteriore.
CAMPIONE DI RALLY
Forse sono in pochi a sapere che il Maggiolino e il Maggiolone hanno partecipato e vinto molti rally internazionali.
Nel '54 un Maggiolino vinse il Rally di Montecarlo.
Nel '53, '54, '57 e '62 vinse il 1° premio assoluto all'East African Safari. Nel '56 vinse il 1° premio assoluto al Rally di Svezia.
Sempre nel '56 e nel '58 vinse la massacrante corsa di durata (oltre 14.000 km!) del Mobilgas Trial. Ancora nel '58 al Giro d'Australia ci furono 32 ritiri su 67 partecipanti e...8 Maggiolini ai primi 8 posti! Nel '64 conquistò il 9° posto alla Liegi-Sofia-Liegi. Nel '54 un Maggiolino corse la Mille Miglia e si piazzò al 43° posto. Nel '67, '68 e '69 vinse il 1° premio assoluto al Rally dei Mille Minuti. Negli anni '70 un Maggiolone vinse il 1° premio assoluto al Rally dell'Isola d'Elba e negli stessi anni alcuni Maggioloni vinsero in molti altri Rally europei di livello internazionale. Altre foto qui
A 110 KM/ORA PER 16 GIORNI CONSECUTIVI
Siamo nel '59, l'Autostrada del Sole è nata da poco, e solo nei primi 9 mesi di esercizio si sono avuti 774 casi di grippaggio e di surriscaldamento di motori. Appare evidente che le automobili dell'epoca non sono adatte per correre ininterrottamente a velocità elevate. Gianni Mazzocchi, l'editore-direttore di "Quattroruote", decide di sottoporre il Maggiolino ad un test di resistenza mai tentato prima: far percorrere a due Maggiolini strettamente di serie l'Autostrada del Sole da Milano a Bologna per 16 giorni consecutivi, senza interruzioni! I "due" fanno 100 passaggi avanti e indietro per un totale di 18.664 km ad una media di 110 km/ora: un solo guasto al 74° giro su una delle due vetture (cede la puleggia della dinamo) che, prontamente riparata, porta a termine anch'essa il 100° giro. Ma non paghi dell'incredibile performance, e incitati dai tecnici della Volkswagen che invitano a continuare il test, i collaudatori continuano nell'impresa, ma stavolta schiacciano a fondo l'acceleratore. I giri successivi vengono compiuti ad una media di 126 km/ora corrispondenti ad un regime del motore di 3800 giri/min, cioè circa 500 giri superiore a quello ammesso dalla Casa. Il Maggiolino n° 2 si ferma al 118° passaggio per caduta di compressione del motore, mentre il n° 1 prosegue indomito la sua corsa, arrivando al 200° passaggio per un totale di 37.328 km. Che altro aggiungere?
IMPIANTO A GPL? NO, A LEGNA!
Durante la seconda guerra mondiale la penuria di benzina costringe a soluzioni di fortuna, cosicché ci si inventa l'alimentazione... a legna!
La Kubelwagen che vedete nella foto ha un bruciatore installato nel cofano anteriore ed è alimentata con gas di carbone di legna.
E pensare che qui da noi ci volevano far credere che avremmo avuto dei problemi a far andare i nostri Maggiolini con la benzina verde!
GUINNESS DEI PRIMATI 1997
L'AUTOMOBILE DI MAGGIOR DURATA.
"L'automobile tuttora in circolazione che ha percorso più chilometri è un Maggiolino della Volkswagen del 1963 di proprietà di Alber Klein di Pasadena, California, USA, che fino al 25 gennaio 1994 aveva percorso 2.434.575 chilometri".
MODELLO "FUGA DA BERLINO"
Il Maggiolino che vedete nella foto è un modello davvero particolare denominato "Fuga da Berlino".
Il Motivo? Il serbatoio fu modificato ricavando un vano che permetteva di nascondere una persona per portarla al di là del muro, nella Berlino occidentale. Con questo sistema passarono il confine una cinquantina di persone. Oggi è esposto al museo del Check Point Charlie.
E pensare che si è sempre rimproverato al Maggiolino di avere un bagagliaio poco capiente!
CIMICE A QUATTRO RUOTE
Questo era il soprannome che i Tedeschi avevano dato al Maggiolino quando iniziarono a vedere i primi esemplari sulle strade tedesche, mentre un famoso giornalista americano lo aveva addirittura definito "una scarpa ortopedica"!
Il nome dato in Italia, "Maggiolino", è invece indubbiamente molto bello ed azzeccato (forse il più carino di tutti); ma come chiamano il Maggiolino nelle altre nazioni?
In America e Inghilterra lo chiamano "Beetle", in Germania, Austria e Svizzera "Käfer", in Belgio e nei Paesi Bassi "Kever", nella ex Jugoslavia "Buba", in Spagna "Escarabajo", in Portogallo "Carosca", in Brasile "Fusca", in Francia "Coccinelle", in Svezia "Bubbla" ed in Messico "Sedan".
DIVO DI HOLLYWOOD
Il Maggiolino è l'auto che più di ogni altra è apparsa nel cinema e nella pubblicità. Addirittura, nella famosa e fortunata serie "Herbie", il Maggiolino è il protagonista stesso del film, cosa davvero mai accaduta ad un'auto. Oltre ad Herbie, però, le apparizioni del Maggiolino in altri film sono talmente tante che è difficile elencarle tutte, così mi limiterò solo a quei film che mi è capitato di vedere.
Il posto delle fragole di Ingmar Bergman, 1957; Il dormiglione di Woody Allen, 1973; Dellamorte Dellamore di Michele Soavi, 1994; Arancia meccanica di Stanley Kubrick, 19xx; e la già citata serie di Walt Disney Un Maggiolino tutto matto; Herbie il Maggiolino sempre più matto; Herbie sbarca in Messico; Herbie al Rally di Montecarlo; nonché il Tedesco Il Maggiolino Dudù contro leoni, pantere, e zebù.
MAGGIOLINO DIESEL
Nel '51 lo Studio Porsche sviluppò un quattro cilindri boxer da 1290 cm3 diesel con pompa di alimentazione Bosch, direttamente derivato da quello del Maggiolino (vedi disegno). Questo motore vantava soluzioni modernissime per l'epoca, come le precamere riportate nella testata (riviste nei motori diesel soltanto 25 anni dopo). Nonostante i prototipi avessero registrato consumi medi di 18/20 km/l e una velocità di 100-110 km/h, dopo migliaia di km percorsi per i collaudi Nordhoff decise di abbandonare il progetto. Il "Maggiolino Diesel" aveva gli stessi cavalli di quello a benzina, ma era molto più lento in accelerazione; inoltre accusava forti vibrazioni ed era particolarmente rumoroso. Maggiori dettagli qui
ATTENTI A QUEI DUE
Austria, Germania, Svizzera, Olanda, Belgio, Danimarca, Norvegia, Svezia, Portogallo, Jugoslavia, Messico, Brasile, Perù, Venezuela, Bolivia, Costarica, Nigeria, Zaire, Sud Africa, Indonesia, Tailandia, Malaysia, Nuova Zelanda, Australia..... No, non sto ripassando la geografia! Questo è l'elenco (e non è nemmeno completo) dei Paesi che hanno utilizzato il Maggiolino come auto della Polizia; e questo nonostante le prestazioni del "nostro" non si possano certo definire sportive (almeno se lo si lascia originale). Ora, dico io, se mezzo mondo lo ha utilizzato come auto della Polizia qualche motivo dovrà pur esserci. Sarà forse che durante gli inseguimenti piu' che le prestazioni è importante non rimanere a piedi ?!?
MAGGIOLINO "TERRORE ROSSO"
Nel 1963 un Maggiolino di colore rosso rubino passò un anno a Mawson in Antartide, presso una stazione di ricerca australiana. Il Maggiolino, modello 1962, era stato costruito in Australia dalla Volkswagen Australasia Pty Ltd facendo largo uso di componenti locali. Carrozzeria, motore, vetri, impianto elettrico, vernice e gomme dei Maggiolini "Down Under" prodotti negli anni '60 erano infatti prodotti direttamente in Australia, senza far uso di kit provenienti dalla Germania come invece accadeva in altri paesi. Si trattava, quindi, della prima automobile di serie ad aver "circolato" in Antartide: ecco il perchè della targa "Antarctica 1", attribuitagli dalla Volkswagen.
Gli Scienziati, invece, soprannominarono il Maggiolino "Red Terror" (Terrore Rosso) per via del colore della carrozzeria che lo faceva risaltare sul paesaggio dominato dalla neve. Durante l'anno di servizio in Antartide, il Maggiolino venne usato come mezzo di trasporto per le persone e le cose. Dovette sopportare pesanti nevicate, venti impetuosi e viaggiò per lunghe distanze sulla neve e sul ghiaccio, a volte su terreni inaccessibili anche alle slitte trainate da cani. Al termine venne rimpatriato e sostituito da un altro Maggiolino: "Antarctica 2". Ma "Red Terror" non andò in pensione. Qualche anno dopo si classificò addirittura 1° al BP Rally, una gara massacrante di tremila chilometri su strade sterrate nel sud-est dell'Australia.
INGLESI POCO LUNGIMIRANTI
Appena finita la guerra, nel periodo in cui non si sapeva che fare della fabbrica di Wolfsburg, alcuni esemplari di Maggiolino furono inviati in Inghilterra per essere esaminati da una commissione dell'industria automobilistica. Il giudizio che tale commissione avrebbe dato interessava ai militari che avrebbero di conseguenza deciso il da farsi. Questo, in sintesi, il giudizio della non molto lungimirante commissione Britannica: "Il veicolo non presenta alcun interesse...non è conforme alle più elementari esigenze tecniche di un'automobile. Le sue qualità e il design non sono affatto invitanti per l'automobilista medio. E' troppo antiestetico e rumoroso" ...e, ciliegina sulla torta..."si tratta del tipo di auto che resta popolare due o tre anni". E' proprio il caso di dire: no comment!
ANCHE I FRANCESI NON SCHERZANO
Sentite un po' cosa scriveva nel '58 Bernard Carat, un importante giornalista di un giornale specializzato Francese:"La Volkswagen è impossibile da guidare: ci sembra criminale che una vettura di questo genere finisca, come spesso accade, in giovani mani inesperte...E' completamente démodé: i progressi di cui ha beneficiato sono insignificanti, per non dire nulli...Ha un solo punto di forza, il raffreddamento ad aria, la robustezza e il dinamismo del servizio commerciale che ha aggredito tutti i mercati mondiali...A forza di non fare nulla è facile immaginare che gli uomini del servizio studi della Volkswagen non siano capaci che di sfruttare al massimo l'eredità tecnica di Porsche e di far camminare una fabbrica che non deve loro nulla...Gli interni e l'equipaggiamento generale sono di una miseria sordida...Infine non è venduta nemmeno ad un prezzo particolarmente interessante".
Cosa si può aggiungere?
BIBLIOGRAFIA:
Filippo Massa, L'auto del secolo, Alkalea Edizioni, Genova 1999.
Alessandro Pasi, Il Maggiolino, Marsilio Editori, Venezia 1996.
Carlo Alberto Gabellieri, Il coleottero di ferro, Auto d'epoca, Edizioni Pégaso, Treviso 6/92
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